Mangiando un piatto di Pad Thai o un Massaman curry, non potete non accorgervi di un particolare ingrediente dal suo inconfondibile sapore: per il #thaiwikifood di oggi vi parlo del tamarindo.
🌳L’albero di tamarindo in realtà è originario dell’Africa ma si è diffuso anche in alcune parti del Sud America, in Messico e in alcune zone del Pacifico; tanto che il suo frutto è diventato uno degli ingredienti protagonisti in molte cucine del Sud Est asiatico.
I suoi frutti sono dei baccelli legnosi, dalla forma allungata di color marrone.
La porzione edibile proviene dalla polpa al suo interno, che circonda i semi.
Il suo sapore è intenso ed agrumato, aspro e acido, mentre diventa progressivamente più dolce e zuccherino man mano che il frutto matura.
🥢Nella cucina Thai troverete il tamarindo in diversi piatti, dove viene usato per donare un delicato sapore aspro ai curry, noodles e zuppe e per esaltare gli altri gusti al palato; più o meno allo stesso modo del succo di limone e del lime.
🍬Viene inoltre utilizzato nei dessert, nelle caramelle, nelle bevande fredde – svolge infatti un’azione rinfrescante, utile in estate per favorire il reintegro dei sali minerali. Inoltre, è fra i principali ingredienti di una famosa salsa usata sulla carne: la salsa Worcester, lo sapevate?
📦In commercio potete trovare il tamarindo fresco, sotto forma di baccello – non ve lo consiglio se lo dovete usare in cucina – in pasta – simile ad una mattonella – in salsa concentrata già pronta – attenzione alle etichette e agli addensanti – o in polvere.
Personalmente per i miei piatti uso la pasta che deve essere immersa nell’acqua calda e disciolta prima del suo utilizzo.
❗Fate attenzione a filtrare semi e pellicine dalla salsa ottenuta ❗