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Ferrovia della Morte

Avete capito a quale famoso film apparteneva il medley della storia di ieri?

La Colonel Bogey March veniva fischiettata durante una delle scene memorabili del film “Il ponte sul fiume Kwai” – titolo originario: The Bridge on the River Kwai – diretto da David Lean nel 1957, la cui trama è stata liberamente ispirata dal romanzo di Pierre Boulle, sulla storica costruzione della ferrovia che collega Birmania-Thailandia, la Ferrovia della Morte.

Ma dove si trova questo famoso ponte, perché si chiama Ferrovia della Morte e perché dedicare qualche ora alla sua visita?

Kanchanaburi ai più non suonerà molto popolare come destinazione in Thailandia, ma diventa sicuramente più interessante quando si realizza che è un punto cruciale della Ferrovia Thai-Burma, meglio conosciuta come Ferrovia della Morte, precisamente dove si trova il famoso Ponte sul Fiume Kwai (o Kwae).

A 130 km da Bangkok, facilmente raggiungibile in giornata con i mezzi pubblici, si trova questa tranquilla cittadina, protagonista durante l’occupazione giapponese della Thailandia di una terribile storia connessa alla costruzione della ferrovia.

Nel biennio ’42-’43, infatti, il Giappone iniziò la costruzione della linea ferroviaria per garantire il rifornimento di truppe e armi durante la Campagna di Birmania, sfruttando la manovalanza dei prigionieri di guerra e dei locali. Le estreme condizioni di lavoro e le torture le valsero il soprannome di “Ferrovia della Morte”: il bilancio delle vittime conta circa 100 mila persone.

Quello che resta della vecchia tratta oggi fa parte della linea per Nam Tok della ferrovia di stato, mentre il vecchio ponte, danneggiato dai bombardamenti e ricostruito nel corso degli anni, è stato chiuso alla circolazione ferroviaria nel 2014. Inoltre la ferrovia originaria proseguiva a nord oltre Nam Tok, verso la Birmania (oggi Myanmar), lungo uno stretto corridoio tra le rocce nella giungla.

Il Ponte sul Fiume Kwai sorge subito dopo la stazione ferroviaria di Kanchanaburi (arrivando da Bangkok), dunque se avete in mente una gita giornaliera dalla Capitale, l’opzione migliore è scendere dal treno appena prima del ponte e poi percorrerlo a piedi e curiosare nei dintorni. Io vi consiglio però di proseguire e fermarvi per un paio di giorni nella zona.

Infatti, se siete arrivati fino al Ponte sul fiume Kwai vale la pena di arrivare fino a Nam Tok, percorre con il treno il Wampo Viaduct e visitare l’Hellfire Pass Memorial Museum: si tratta di un museo gratuito, a cielo aperto, nato dall’iniziativa di Tom Morris, uno dei prigionieri sopravvissuti.

Al suo interno pochi gli oggetti, ma numerosi i video e gli audio a testimonianza delle enormi sofferenze vissute. Dal museo poi si può percorrere un sentiero fino al memoriale tra giungla e rocce, dove una volta passavano i binari.

Ma come arrivare a Kanchanaburi o a Nam Tok? Ovviamente in treno 😉!

Recatevi alla stazione di Bangkok Thonburi Station (Bangkok Noi) per comprare il biglietto (non è prevista alcuna prenotazione) per Kanchanaburi (2h30 di viaggio) o per Nam Tok (altre 2h) e attraverserete il ponte “comodamente” seduti sul treno😉. Attenzione che le corse giornaliere solo soltanto due!

I treni sono solo di terza classe, ma non lasciatevi scoraggiare perché sono puliti e confortevoli. Rimanere seduti accanto al finestrino aperto (lato sinistro da Bangkok) e godersi il viaggio con i locali attraverso la campagna thailandese è il modo più piacevole per visitare la Ferrovia della Morte.

In origine il fiume attraversato dal famoso ponte del film è il Mae Khlong, appena prima della confluenza con il Fiume Kwai. Dopo che il film diede risalto a questa zona e i turisti iniziarono ad accorrere, i locali si ritrovarono con il ponte sul fiume sbagliato, così “astutamente” ribattezzarono il fiume Khwae Yai (grande Khwae), mentre il Kwai divenne Khwae Noi (piccolo Kwae)!

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