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White Temple

Poco tempo fa parlandovi del Blue Temple vi ho suggerito di passare almeno due giorni a Chiang Rai in quanto, nei dintorni di questa piccola città, al confine nord della Thailandia, ci sono diversi posti suggestivi da visitare: templi, cascate, trekking.

Per il #thaiwikitravel di oggi vi illustrerò il luogo di culto più suggestivo e stravagante della Thailandia, ma forse anche di tutto il mondo, il Wat Rong Khun, più famoso con il nome di White Temple.

🏯Questo tempio è stato costruito nel 1997 da Chalermchai Kositpipat – il maestro del costruttore del Blu temple – L’artista aveva in mente di realizzare un tempio sorprendente… ed in effetti sembra proprio che sia riuscito a creare una struttura singolare e difficile da dimenticare.

Basta poco per essere immediatamente catapultati nel mondo di questo “pazzo” autore che regala una visione molto surreale degli insegnamenti buddhisti.

🏯L’elegantissima costruzione dell’edificio, le decorazioni esterne ed interne, sono una costante allegoria del contrasto tra paradiso ed inferno, rappresentati secondo le visioni dell’artista, ma la prima cosa che noterete è il suo colore: bianco! Inoltre è decorato con tantissimi tasselli specchiati che riflettendo la luce del sole e che fanno brillare il tempio come se fosse magico.

Il colore bianco simbolizza la purezza, mentre gli specchietti simbolizzano la saggezza del Buddha.

La sua architettura contemporanea e anticonvenzionale rappresenta la via per l’immortalità, ovvero il passaggio dal mondo delle tentazioni alla liberazione, meglio conosciuto come Nirvana.

👹Man mano che ci si avvicina si nota che la sua stravaganza va oltre la scelta del colore: all’esterno si trova una scultura a forma di albero a cui sono attaccate una serie di teste tra cui quella di Nightmare; su una panchina è seduto un robot luccicante; nell’aiuola a fianco emerge un Predator che sembra un po’ arrabbiato.

Per raggiungere il tempio principale, ovvero l’ubosot, bisogna attraversare un ponte sopra un piccolo lago. Ma non è un normale ponte.
Il ponte, chiamato Ponte del Ciclo della Rinascita, passa sopra una scena macabra: centinaia di mani bramose che simboleggiano la sofferenza umana e l’inferno, la rinascita in uno stato privo di sofferenza.

Ogni dettaglio del Wat Rong Khun ha un significato profondo e religioso.

Attenzione che la tradizione vuole che una volta intrapreso il cammino sul ponte non si possa tornare indietro e, teoricamente, le guardie dovrebbero dirvi: “Don’t come back to the hell” ovvero “Non tornare all’inferno” ma per fare delle belle foto, io personalmente ho dovuto percorrere il ponte avanti e dietro almeno un paio di volte, sotto lo sguardo interdetto delle guardie.

🏯Una volta attraversato il ponte ed eliminati i desideri, si arriva alla Porta del Paradiso sorvegliata da due statue: la Morte, colei che decide sulla vita umana e Radhu, che decide sul destino umano.

La creatività di Kositpipat diventa ancora più sorprendente all’interno del Wat: vedrete immagini che non vi sareste mai aspettati. La parete centrale è adornata con statue di Buddha e altri simboli buddisti, ma il muro opposto… Non è permesso fare foto e per lasciarvi la “sorpresa” vi riporto che l’idea dell’artista è di mostrare il bene e il male usando le immagini della cultura popolare dell’Occidente.

🏯Usciti dal Wat si prosegue il giro circondati da statue di ogni genere e miriadi di stravaganti dettagli che costellano ogni angolo. I turisti possono anche acquistare alcuni ornamenti: si tratta di sottili lamine in metallo sulle quali si è soliti scrivere un desiderio, le zone adiacenti al tempio sono gremite di queste lamine appese ai soffitti simbolo di speranza e di buon auspicio per il futuro.

🚽 Alla fine della visita vi consiglio di fare una capatina in bagno: questi sono decorati con dell’oro, contrariamente al colore bianco degli altri edifici. Sono probabilmente i bagni pubblici più lussuosi in tutta l’Asia.
L’artista decise, infatti, di rendere i bagni grandiosi e d’oro per mostrare come le persone adorano i desideri mondani e il denaro, le cose materiali, la possessione e il valore di queste.

In un verso o nell’altro questo tempio vi sorprenderà di sicuro!

Ci rivediamo a settembre!!!

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