Avete risposto in tanti al test della scorsa settimana ma solo pochi hanno individuato la corretta associazione fiore/pianta: per il #thaiwikifood di questa settimana vi parlo della curcuma!
🟡La curcuma è una spezia appartenente alla famiglia delle Zingiberacea; se ne conoscono circa 80 specie, tra le quali, quella più utilizzata in alimentazione ed in fitoterapia, la Curcuma longa.La pianta della curcuma è una erbacea perenne, raggiunge un’altezza massima di circa 1m e nasce spontaneamente in Asia meridionale, dall’India alla Malesia ed in tutte le regioni a clima tropicale, con temperature normalmente comprese tra 20 °C e 35 °C e con elevata piovosità .
🟡Il suo nome deriva dalla lingua persiana-indiana, più precisamente dalla parola Kour Koum, che significa “zafferano”: la curcuma, infatti, è anche nota col nome di zafferano delle Indie. La pianta è considerata beneaugurante e simbolo di prosperità e ancora oggi, in certe zone dell’India, il giorno del matrimonio le giovani spose si tingono i capelli con la polvere gialla.
🟡Il colore vivace giallo/arancio dei rizomi viene impiegato tuttora come colorante in tintoria, anche in occidente, per colorare stoffe, carta e nel ramo alimentare (E100) 😉
🟡La curcuma è una spezia che si può acquistare sia sotto forma di radice, sia in polvere. Comprarla in polvere è forse più semplice e pratico, anche per quanto riguarda la sua conservazione.La radice va chiusa alla perfezione per essere conservata: una volta tagliata, va riposta in frigorifero all’interno di un sacchetto per alimenti o in un vasetto di vetro. Un po’ come si fa anche per la radice di zenzero.In polvere, invece, si conserva a lungo in un semplice barattolo di vetro da tenere in un ambiente asciutto.Per ottenere la famosa spezia già ridotta in polvere, le radici vengono fatte bollire per parecchie ore e poi essiccate in grandi forni, successivamente vengono schiacciate fino ad ottenere la polvere che viene comunemente utilizzata nella cucina del Sud Asiatico e come ingrediente principale del masala indiano.
🟡Infatti, la curcuma viene utilizzata in numerosissime ricette asiatiche, come il piatto nepalese chiamato momos (gnocchi a base di carne) o il piatto tailandese kaeng tai pla (curry con gamberi e pesce).Ma la si può usare anche per aromatizzare il classico risotto oppure per insaporire un normalissimo piatto di pasta: basta aggiungerla all’acqua di cottura oppure al condimento. Se invece avete voglia di dare un tocco di sapore in più alla carne o al pesce, aggiungetela solo alla fine: non coprirà il sapore, ma lo esalterà con delicatezza (ne basterà un pizzico).
🟡Ricordatevi però che, come tutte le spezie, la curcuma non va fatta cuocere troppo. I tempi prolungati di esposizione al calore causano la dispersione dei principi nutritivi. Inoltre, non va consumata da sola, ma sempre associata ad un po’ di pepe nero o a qualche grasso buono, come l’olio di oliva, che ne favoriscono l’assorbimento da parte dell’organismo.
🟡Infine la curcuma è nota da millenni, non solo per il suo alimentare, ma anche alla medicina ayurvedica e cinese per le sue molteplici qualità . Negli ultimi anni la scienza, infatti, si è appassionata a questa polvere gialla, scoprendo numerosi benefici per l’organismo umano: vanta riconosciute proprietà antiossidanti, antibatteriche e cicatrizzanti.