Per il #thaiwikifood di oggi vi voglio parlare di un frutto molto particolare, originario della regione malese-indonesiana ma coltivato in tutto il Sud Est Asiatico, Thailandia compresa of-course: il rambutan!
🔴 Il nome della pianta e dei suoi frutti ha a che fare col suo aspetto: la buccia è ricoperta di protuberanze, in realtà spine carnose, simili a peluria. Proprio questa caratteristica ne ha forgiato il nome: nel vocabolo malese-indonesiano “rambut” significa “capelli”
🔴 Il frutto è una bacca lunga 3-6 cm e larga 3-4 cm; la buccia è rossastra ricoperta da protuberanze flessibili – da cui, come abbiamo visto, l’origine del nome. La polpa del frutto è color rosa traslucido, biancastro o molto pallido, con gusto dolce, leggermente acidulo e molto simile all’uva – come, del resto, anche il frutto del litchi al quale somiglia parecchio, soprattutto sbucciato.
🔴 La parte edibile è solo la polpa, mentre al suo interno troverete un seme, spesso usato per la fabbricazione di sapone e per la cottura/frittura.
🔴 Nel mercato europeo il frutto fresco è abbastanza difficile da trovare, in quanto la pianta fruttifica solo due volte l’anno e il frutto deve essere raccolto completamente maturo – non sono frutti climaterici come le banane, kiwi, mango, cioè che continuano la maturazione anche una volta tolti dall’albero – inoltre devono essere consumati nel giro di una settimana massimo.
Pertanto, se avrete la fortuna di trovarli, al momento dell’acquisto sarà importante vagliarne la freschezza e scegliere, sempre e solo, frutti dai colori rossi brillanti e senza macchie o aloni marroni/nerastri.
📌 La piacevole fragranza della polpa deriva da numerosi composti organici volatili, tra cui la vanillina
📌 Per sbucciarlo tenetelo tra le due mani facendo un movimento rotatorio inverso.
